GALLERIA MARINI
A GIOVANNI TESTORI
Dal 10 Dicembre 2013 al 31 Gennaio 2014
...La scrittura, la critica di Testori hanno un orizzonte smisurato. A maggior ragione è da apprezzare in questa mostra un accostamento in una propria eventicità, in un taglio consequenziale. Una visione unitaria che abbia a suggerire di Testori la presenza, l’emozione, l’originalità del suo sguardo nell’atto vivente della pittura...
...Tutto è ritratto nella «vitalesca proposta»: il toro squartato «il punto più orrido e, insieme, più splendidamente pitturale»; il ritratto stesso del volto di Testori «il più tragicamente interno» e misterioso...
...Significativamente rappresentato in mostra è Morlotti. È l’artista a cui Testori ha forse dedicato, accanto all’attenzione a Varlin, il maggior numero di testi (tra presentazioni in catalogo e articoli). Momenti testoriani possono particolarmente considerarsi il ciclo dei teschi e il ciclo delle bagnanti...
...Idealmente la mostra presenta un momento testimoniale della stessa pittura di Testori. Si riconferma l’ipotesi estrema dove viene abolito il confine (astratto) tra testo, critica, pittura. In particolare qui possiamo osservare i tramonti negli acquerelli, i fiori nei disegni. I tramonti sono la fascinazione dei colori che non si spengono nell’ombra della sera. I fiori esprimono la creaturalità, l’attraversamento segreto dell’eros. La scrittura stessa di Testori è un disegno. Giovanni Testori amava il gesto, la fisicità della scrittura, l’infinita dialettica tra il bianco e il nero. Alain Toubas ricorda i molti album che Testori «riempiva e lasciava abbandonati nel suo studio»...